Notiziario 05 2024 – Le news dal mondo dei Care Leavers e dei giovani
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Dalle Istituzioni
Oggi (8 maggio) appuntamento a Roma al Tavolo Minori Migranti, partecipa il presidente di Agevolando Federico Zullo, per incontrare le istituzioni a sette anni precisi dall’entrata in vigore della Legge 47 sulla protezione dei minori non accompagnati (Legge Zampa). Insieme a Save the Children Italia e alle altre 19 organizzazioni impegnate parleremo di quel che è stato fatto ma soprattutto di quel che c’è ancora da fare. In due parole? Accoglienza e diritti.
Per chi fosse interessato è possibile partecipare – anche da remoto – iscrivendosi al link.
E’ possibile scaricare – clicca qui – il numero di Quaderno per la ricerca sociale dedicato a “Bambini e ragazzi in affidamento familiare e nei servizi residenziali per minorenni”. Infine consigliamo la lettura dell’articolo di Vita dedicato all’analisi del tema.
Care Leavers sui media nazionali e regionali
Al centro Miryam in 10 anni accolti 500 minorenni e neomaggiorenni migranti
Ragazzi/e fuori famiglia, aumentano i bisogni di tipo sanitario dei minorenni in comunità
Appuntamenti
Firenze, 14 Maggio
Milano, 15 Maggio
Opportunità/Bandi
Il futuro a portata di mano di Bper Banca sostiene 5 progetti culturali innovativi per i giovani
Care Leavers sui media internazionali
Care leavers abbandonati negli hotel
In Gran Bretagna il tema care leavers è sentito, discusso, affrontato e non mancano i programmi e le iniziative di sostegno a livello statale e locale. Tutto bene? A leggere il prestigioso quotidiano The Guardian troppi Comuni a corto di soldi abbandonano a se stessi i care leavers in hotel a basso costo dove convivono spesso con persone poco raccomandabili. A rischio il loro futuro.
Vediamo così si legge nella testata britannica: “Gli adolescenti vulnerabili in cura vengono collocati negli hotel da Comuni a corto di soldi, con gli esperti che avvertono: vengono “offerti” a bande criminali”.
Vediamo le cause: “Gli adolescenti tra i 16 e i 17 anni entrano in accoglienza in numero maggiore rispetto a qualsiasi altra fascia di età, spesso con bisogni complessi. Gli esperti dicono che molti Comuni ora non hanno un posto dove inserirli. Ricorrono sempre più spesso ad hotel economici, senza supporto da parte di professionisti adulti. Un modo per tagliare i costi e tenere gli adolescenti lontani dalla strada”.
Si tratta di un articolo di cronaca e non mancano, quindi, le testimonianze come questa: “Un adolescente, che ha vissuto in un albergo per sei mesi e che ha chiesto di rimanere anonimo, ha detto: Era pieno di uomini anziani che bevevano e litigavano tutto il tempo. Ho chiamato numerose volte la mia assistente sociale, implorandola di trovarmi un posto sicuro in cui vivere. Ha detto che non c’era nessun altro posto”. Parole che rappresentano bene il problema.
L’articolo prosegue sottolineando come il sistema di assistenza sia offerto da privati con tariffe alte e molti centri: “Sono di proprietà di società di private equity”. Il testo molto lungo e articolato offre la voce a esperti del settore che spiegano le criticità e l’urgenza di intervenire per impedire che gli adolescenti finiscano nelle mani di bande di narcotrafficanti. Clicca qui per leggere tutto l’articolo.
Sul sito dell’associazione psicologi britannica una ricerca sul supporto psicologico ai care leavers
Uno studio recente sul tema care leavers è stato sintetizzato da Emily Reynolds nel sito della The British Psychological Society. In estrema sintesi la ricerca: “Ha studiato le storie di giovani adulti con esperienza di tutela e supporto psicologico nel Regno Unito, mappando i successi, gli ostacoli e le vie da seguire”.
Un dato è chiaro: la forte presenza – fino al 50% e oltre – di problemi di salute mentale tra i bambini con esperienza di tutela. Un malessere interconnesso con altri “svantaggi materiali, come gli ostacoli all’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione”. In alcuni casi “si entra in contatto con il sistema della giustizia penale e molti si trovano ad affrontare la condizione di senzatetto senza alcun supporto”. Per comprendere meglio queste problematiche, Alice Phillips dell’Università di Bath insieme a colleghi provenienti da tutto il Regno Unito hanno lavorato direttamente con adulti esperti per esperienza per co-produrre una ricerca per studiare le loro esperienze di accesso al supporto per il benessere psicologico.
Rimandiamo all’articolo per approfondire i diversi temi trattati.
Un nuovo fondo integrativo da 3,6 milioni di sterline per i care leavers
Il 18 aprile è stato lanciato un programma di finanziamento integrativo da 3,6 milioni di sterline per i care leavers. È stato finanziato dal Mutual Investment Trust delle autorità locali (LAMIT) e mira in tre anni a migliorare le opportunità di vita dei care leavers attraverso finanziamenti decentralizzati nelle regioni di tutto il Regno Unito.
Il programma è guidato e gestito dalle Fondazioni comunitarie del Regno Unito (UKCF), l’organizzazione nazionale per le fondazioni comunitarie accreditate, ed è sostenuto dalla Local Government Association (LGA). Nell’articolo più dettagli.
Il Comune di York ha coinvolto le aziende nel sostegno ai Care leaver
L’amministrazione comunale di York ha collaborato con le aziende locali per aiutare i care Leaver ad accedere all’esperienza lavorativa, alla formazione e alle opportunità di lavoro. Il programma consente ai giovani di migliorare le proprie competenze nel fai-da-te durante la transizione verso una vita indipendente Prima ancora dell’inserimento lavorativo si è puntato su attività dedicate anche ad imparare come sistemare gli scaffali, mettere serrature e maniglie delle porte, dipingere e decorare.
A questo programma si è affiancato il contributo di altre aziende che hanno offerto sostegno ai care leavers in altri modi: esperienze lavorative, regali di Natale e biglietti per eventi sportivi locali. Leggi l’articolo.
L’esperienza dei care leavers in Etiopia, i benefici delle comunità
L’articolo riporta il dibattito in Etiopia sulle strategie di assistenza ai care leavers e fatto emergere le criticità. Soprattutto “nel sostegno ai care Leaver di età pari o superiore a 18 anni. La stigmatizzazione sociale e gli ostacoli burocratici aggravano ulteriormente le loro sfide, lasciandoli alla deriva in un mare di incertezza. I beni di prima necessità sociale come i documenti di identità e l’accesso ai servizi pubblici rimangono difficili, perpetuando la loro emarginazione e rafforzando il ciclo di abbandono”.
Nel servizio giornalistico si cita la storia di Misker: “Una testimonianza del potere positivo della vita in comunità. Come ex ospite di SOS Villaggi dei Bambini, Misker ha sottolineato di aver sperimentato un senso di appartenenza e sicurezza, che gli ha permesso di eccellere a scuola e di trovare la comunità solidale che tanto desiderava”. Qui l’articolo.
Un kit per la salute orale dedicata ai care leaver
Il tema centrale di questo articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature riguarda un kit per la salute orale dei care leavers. Si tratta di una nuova guida pratica che offre raccomandazioni pubblicata dalla British Society of Pediatric Dentistry (BSPD) nel sito web dell’associazione.
Spiega molto bene il tema Vanessa Muirhead, della Queen Mary University di Londra: “Questi bambini sono un gruppo trascurato e vulnerabile. La nostra ricerca con LAC, care leavers e affidatari mostra che spesso hanno bisogni odontoiatrici insoddisfatti nonostante l’assistenza coscienziosa spesso fornita nelle famiglie affidatarie. Abbiamo creato questo kit di strumenti pratici per condividere esempi di diversi programmi e fornire collegamenti a ulteriori risorse. Ci auguriamo che questo kit di strumenti venga ampiamente utilizzato per migliorare i servizi odontoiatrici per i care leavers in un momento cruciale della loro vita”.
L’intervento è rivolto anche al Minore Richiedente Asilo Non Accompagnato (UASC). Questa la definizione: “Una persona di età inferiore a 18 anni o che, in assenza di prove documentali che ne stabiliscono l’età, risulta essere inferiore a tale età e richiede asilo per proprio diritto, è separato da entrambi i genitori e non è accudito da un adulto che per legge o per consuetudine ne è responsabile”. Clicca qui per leggere l’articolo.