Care leavers e partecipazione. Un mondo difficile…ma ricchissimo

L’intervento dei ragazzi e delle ragazze del Care Leavers Network Italia pronunciato in occasione del primo Festival dei Care Leavers venerdì 22 febbraio 2019 a Trento.

                 

Siamo care leavers senior, e facciamo parte del Care Leavers Network Italia promosso da Agevolando. Il Network è una rete che ci permette di connetterci tra ragazzi che stanno vivendo fuori famiglia o di ritorno da percorsi fuori famiglia, di farci confrontare sulle nostre storie e di portare la nostra voce ai professionisti e alle istituzioni Si tratta di una rete nazionale che al momento coinvolge 13 regioni in Italia, e che si sta mettendo in rete anche con altri network europei di care leavers. In ogni regione i senior si mettono a disposizione degli altri per aiutarli a comprendere le difficoltà che si incontrano durante il cammino verso il futuro ma soprattutto far capire che sognare è ancora possibile. Noi ragazzi crediamo sia importante promuovere dei percorsi di partecipazione con i care leavers perché possiamo aiutarvi veramente a capire il punto di vista dei ragazzi, in modo da aiutarli meglio, e così facendo aiutare anche noi stessi a dare valore e rendere importanti e utili le nostre storie. Per dare completezza alla lettura dei processi con l’aiuto di chi è stato oggetto di tutela, chi meglio di noi? Noi che abbiamo già vissuto quello che stanno vivendo altri ragazzi attualmente possiamo aiutarvi a trovare dei punti di incontro tra voi istituzioni, educatori, psicologi e assistenti sociali, e tra i ragazzi stessi. Diventando così soggetti attivi nella riflessione di monitoraggio e cambiamento. Noi crediamo che sia importante fare gruppo, in quanto nuove conoscenze ampliano le nostre competenze per affrontare la vita. Purtroppo, nonostante siamo consapevoli che questi percorsi sono indispensabili, sono molte le criticità dei percorsi di partecipazione: c’è una poca considerazione del nostro punto di vista e poca apertura a un dialogo serio con noi.

Anche se siamo ragazzi, non vuol dire che non siamo in grado di sapere quali siano le cose prioritarie e importanti per noi. A volte, per esempio, anche le figure professionali si ricredono sentendoci parlare. E noi non ci sentiamo più “poverini”, ma “importanti”: poiché siamo riusciti a trasformare un nostro punto debole in un punto di forza. Questa opportunità voi istituzioni non dovreste mai lasciarvela sfuggire, perché è importante e va sempre ricordato: avere un confronto diretto con noi ragazzi protagonisti dei progetti che vengono proposti per altri è un grande aiuto, offre la possibilità di uno sguardo diverso e positivo sulle nostre storie. Secondo noi è importante rispecchiarsi negli altri e rompere il vissuto di solitudine. È inoltre altrettanto importante venire a conoscenza delle difficoltà reali delle professioni sociali al di là delle aspettative legittime, sentirci utili ed esperti contrastando il vissuto di stigmatizzazione per poter recuperare fiducia nel mondo adulto.

Il Care Leavers Network risulta prezioso come esperimento di un contesto di crescita personale e di gruppo. Questo è un gran punto di forza per noi che ci mettiamo a disposizione di altri ragazzi, ancora troppo immersi nelle loro storie. Quando ci attiviamo in percorsi di partecipazione sentiamo il nostro livello di autostima salire e ci sentiamo delle rocce: per noi stessi e per gli altri, perché in grado di essere obiettivi e portare le esperienze positive e negative del nostro vissuto fuori famiglia, diventando di conseguenza portavoce di tutti i care leavers che non sono qui ora. Questo ci fa sentire più responsabili e consapevoli di poter alleggerire il futuro di tanti care leavers. Ci rende felici vedere come i “giovani” care leavers si sentano meglio dopo una semplice conversazione insieme a uno di noi all’interno dei nostri incontri di gruppo. Proprio il gruppo è un altro punto di forza: abbiamo una sensibilità tale che ci permette di creare contesti di lavoro con un bellissimo clima di appartenenza. Si abbatte quel muro che si è alzato volontariamente o involontariamente, voi professionisti iniziate a capire che anche noi abbiamo una voce e che possiamo essere utili nel costruire percorsi e formazioni fatte per voi e per i ragazzi. Con il nostro aiuto possiamo darvi una mano a capire il nostro punto di vista. Sappiamo che non tutti voi professionisti siete pronti ad ascoltare e ad ascoltarci, a mettervi in gioco creando un vero dialogo con noi. Allo stesso tempo molti di voi sono entusiasti e aperti a nuovi modi di partecipare.

Parlando in modo diretto con noi protagonisti dei percorsi di accoglienza e permettendovi di ascoltarci potrete scoprire un mondo nuovo…difficile ma ricchissimo!

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