Abbiamo una nuova famiglia

Lunedì 7 ottobre, a Milano, Agevolando è stata proclamata Ashoka Fellow 2024

Lunedì sera, all’Auditorium Lattuada di Milano, Agevolando è stata proclamata Ashoka Fellow. Il nostro presidente Federico, e noi insieme a lui, è entrato a far parte della famiglia Ashoka. Cosa vuol dire? Adesso proviamo a raccontarvelo, prima però abbiamo voglia di condividere l’emozione, che è stata davvero grande. Un momento prezioso almeno quanto il riconoscimento che questo nuovo percorso significa per la nostra associazione. Prezioso per Federico, che ha condiviso la sua storia, prima vera scintilla di Agevolando, e prezioso per l’associazione, che da oggi può contare su una compagna di avventura in più per continuare a fare quello in cui crede da 14 anni, e di cui proprio Ashoka ha riconosciuto il valore.

Ma chi è Ashoka? Fondata nel 1980 negli Stati Uniti, Ashoka da allora “identifica e sostiene gli imprenditori sociali più innovativi a livello internazionale, impara dall’esempio delle loro innovazioni e mobilita una comunità globale che abbraccia questi nuovi paradigmi, per costruire un mondo in cui Siamo tutti agenti del cambiamento (www.ashoka.org). Poche parole in cui ci ritroviamo, dalla prima all’ultima, e in cui anche Ashoka Italia ci ha riconosciuto. È stato un percorso lungo un anno, durante il quale – dopo averci scoperto – Ashoka ha voluto conoscerci, approfondire, capire, studiare. Gli abbiamo raccontato chi siamo, perché e come abbiamo cominciato nel 2010, cosa abbiamo costruito in questi 14 anni, come lavoriamo, in cosa vogliamo crescere e soprattutto cosa vogliamo continuare a fare, sempre più e sempre meglio: costruire consapevolezza. Consapevolezza sociale, istituzionale e territoriale di chi siano i Care Leavers; imparare a conoscerli fuor di cliché per riuscire a riconoscerne i diritti, i sogni e i bisogni. Come? Alzando il volume della loro voce. Non parlando per loro, ma aiutandoli a farsi sentire, perché in Agevolando i Care Leavers prima di essere destinatari sono protagonisti. A testimoniarlo, ancora una volta, è Federico. E con lui e come lui gli altri e le altre Care Leavers che fanno parte del consiglio di amministrazione, dello staff e della squadra di volontari di Agevolando. 

Ecco com’è andata. E così siamo diventati una delle quattro new entry 2024 e uno dei 29 Ashoka Fellows italiani. Ora, insieme, costruiremo un progetto di tre anni che sappia rafforzare e sviluppare il Care Leavers Network in Italia e in Europa. Il motivo, a conferma che l’orizzonte è davvero lo stesso, lo dice Ashoka stessa: “perché immaginiamo un mondo in cui tutti i cittadini hanno la capacità di contribuire a creare un cambiamento positivo”.

 

 

Queste le parole con cui il nostro presidente Federico lunedì sera ha condiviso la sua storia e quella di Agevolando:

“Immaginatemi a 10 anni quando entro in comunità. Sono impaurito, terrorizzato, disorientato. Ci sono altri 40 tra bambini e ragazzi, non conosco nessuno. Piango, voglio tornare dalla nonna, a casa. Un trauma, i primi mesi soprattutto. 

Progressivamente mi ambiento: colgo gli aspetti positivi e cerco di fronteggiare o evitare quelli negativi, adattandomi, giorno dopo giorno. Cresco, sono costretto ad uscire e a rientrare a casa della nonna, diventata più anziana e molto affaticata dalle vicende personali. 

19 anni, difficilissimo: tante relazioni che finiscono, un vuoto da colmare, un futuro da costruire. E un padre, mai conosciuto prima, che si fa vivo. Crisi, spaesamento, turbinio di pensieri e preoccupazioni: chi sono io, da dove vengo, quali sono le mie radici? 

21 anni. Voglio cambiare aria, voglio trovare un po’ di pace e voglio provare a farla trovare anche a tutti quelli che hanno vissuto e stanno vivendo storie simili alla mia. 

Mi trasferisco a Ferrara per studiare Scienze dell’educazione e dovendo anche lavorare inizio a fare proprio l’educatore in comunità. Mi metto in gioco con 20 ragazzi con storie di ogni tipo: abusi da parte del padre, maltrattamenti da parte di una madre psichiatrica, infanzia trascorsa in case fatiscenti in mezzo a droga e sporcizia, oppure lunghi viaggi pericolosi in mezzo al mare per arrivare qui, ancora piccoli, soli, per trovare un futuro per sé e per la propria famiglia lontana. 

Pensate, sono più di 40000 ogni anno in Italia i minorenni in queste condizioni! 40 mila!

27 anni. Sto bene perché nel frattempo ho trovato l’amore, mi sono laureato e ho fatto un lungo ed efficace percorso di rielaborazione della mia storia.

Però un cosa mi turba ogni giorno: come è possibile che appena i nostri ragazzi diventano maggiorenni siamo costretti a buttarli fuori, a farli uscire dalle nostre comunità, senza dare loro un tetto, un lavoro e la continuità dei rapporti con le persone che sono state vicino a loro per tanto tempo?

Com’è possibile, dopo tanta attenzione e cura, spalancare una porta sulla solitudine?

Come possiamo pensare di prelevare questi bambini dalle loro case, spendere un’enormità di risorse a volte per moltissimi anni e poi, da un giorno all’altro, lasciarli a se stessi?

Ricordate quando avete lasciato casa per andare a studiare o lavorare altrove? Rivivete quel momento in cui avete dovuto salutare i vostri genitori ed entrare in un mondo nuovo, in un letto sconosciuto, con odori diversi, sensazioni inedite, rumori inaspettati e perciò a volte anche spaventosi… Pensate se alla vostre spalle non ci fosse stata la famiglia, a supportarvi economicamente ed emotivamente. E pensate se non fosse stata una vostra libera scelta ma una bomba a orologeria che sapevate sarebbe scoppiata al vostro 18° compleanno.

Per 7000 ragazzi e ragazze in Italia ogni anno succede proprio così, e queste 7000 storie ci riguardano tutti! Voi mandereste fuori casa i vostri figli a 18 anni senza più occuparvi di loro?
28 anni, ascolto la testimonianza pubblica di due ragazze ex ospiti di una comunità bolognese: che potenza! Che forza. E arriva l’idea! Noi che abbiamo vissuto questa esperienza possiamo dire cose importanti e la nostra voce può avere un impatto significativo. Aggreghiamoci e alziamo la voce!

Agevolando nasce così nel 2010. Agevolando è la rete italiana di noi care leavers, ovvero coloro che escono dal circuito dell’accoglienza in comunità.

In 14 anni abbiamo incontrato e sostenuto migliaia di ragazzi e ragazze, abbiamo trovato soluzioni abitative e lavorative per centinaia di loro, abbiamo coinvolto attivamente nel network oltre 80 ragazzi e ragazze ogni anno. Ma la cosa più impattante è successa a Roma 7 anni fa, presso il ministero dell’economia, la prima conferenza nazionale del care leavers network: 50 ragazzi prendono la parola; le istituzioni nazionali sono invitate a rispondere. 

È così che Agevolando – insieme ad altri- ha convinto il governo ad inserire un emendamento alla legge di stabilità che ha dato vita ad una sperimentazione nazionale, ancora oggi attiva, per sostenere a accompagnare i ragazzi e le ragazze dai 18 ai 21 anni con un programma capace di raggiungere fino a 500 giovani ogni anno in Italia. 

Dal 2018 ad oggi Stato, regioni, enti locali hanno acquisito consapevolezza su questo problema, si stanno progressivamente formando e attivando per cambiare le cose.  Ma c’è ancora molto da fare per sostenere tutti coloro che appena maggiorenni si trovano soli!

Portiamo avanti questa sfida e lo vogliamo fare con l’aiuto di tutti. Ognuno di noi può fare la sua parte affinché il futuro sia per tutti un diritto, affinchè tutti i care leavers possano sognare la bellezza di esserci, e diventare adulti, come noi, insieme a noi.

Grazie”.

Federico Zullo, Presidente di Agevolando
Milano, 7 ottobre 2024
Cerimonia di Presentazione degli Ashoka Fellows 2024 



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