Con Tabgha…per metterci in gioco
Lo scorso 24 maggio siamo stati invitati ad Ascoli Piceno per partecipare all’evento: “Mettiamoci in gioco! Esperienze e buone prassi di sostegno ed accoglienza”.
L’evento è stato promosso dall’Associazione “Tabgha – Insieme per Accogliere” in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno e la sezione locale di Unitalsi in occasione della Settimana della Famiglia.
Tabgha nasce per sostenere una rete di famiglie affidatarie presenti sul territorio e accompagnare all’autonomia i neomaggiorenni in uscita dalle Comunità educative per minori. Una rete promossa e voluta a partire dal maggio 2013 da alcuni operatori e volontari della comunità educativa per minori “La casa di Gigi”, struttura gestita dall’Unitalsi di Ascoli Piceno. L’Associazione organizza percorsi di formazione e incontri di riflessione, offre servizi di consulenza professionale (legale, psicologica, educativa) e intende promuovere Gruppi-Appartamento per la demi-autonomia dei giovani in uscita da percorsi in comunità o in Affido. Attualmente è nata e si sta sviluppando una prima realtà di questo tipo grazie ad un appartamento messo a disposizione dalla Diocesi dove al momento coabitano due ragazzi.
Il Convegno, che si è svolto nella Sala Cola dell’Amatrice, è stato introdotto da Claudia Damiani – Associazione Tabgha e dalla Vice Sindaco del Comune di Ascoli Piceno Giuseppina Donatella Ferretti.
Sono poi intervenuti Ottorino e Patrizia, una coppia di genitori affidatari dell’Associazione Mondo Minore – Comunità di Capodarco. A loro la parola per parlare della scelta che hanno fatto: “Nell’affido è molto importante fare rete con altre famiglie e soprattutto mantenere vivo il legame con il territorio. L’affido è, in fondo, un’esperienza di amore: non sei tu che aiuti un bambino ma è la tua famiglia che si arricchisce”.
Silvia Sanchini ha poi presentato le attività e i progetti di Agevolando sottolineando come sia fondamentale l’elemento della partecipazione dei ragazzi per realizzare attività realmente utili e rispondenti ai loro bisogni e di come la loro attivazione e il loro protagonismo siano carte vincenti da giocarsi nei percorsi di autonomia. Ne è stata un esempio ancora più concreto la testimonianza di Denise: “Sono socia di Agevolando, ho contribuito alla nascita della sede trentina dell’associazione e poi ho collaborato con la sede bolognese, perché sto facendo l’Università a Bologna. Io sono stata davvero fortunata, perché la famiglia che mi ha accolta non ha mai smesso di sostenermi ed è ancora la famiglia con cui vivo quando rientro a Trento. Ma ho scoperto attraverso Agevolando che moltissimi ragazzi non hanno le mia stesse opportunità. Nessuno a 18 anni dovrebbe essere abbandonato”.
“All’interno di Agevolando per me è stato fondamentale poter esprimere le mie opinioni, dire quello che penso. Ma soprattutto questa esperienza mi ha aiutato a togliere quell’etichetta che pensavo di avere stampata per sempre in faccia di ‘ragazza di casa-famiglia’. Ci sono tanti pregiudizi da sfatare ma voglio dimostrarmi e dimostrare a tutti che io non sono quello che è successo ai miei genitori, io sono una persona diversa. Certo quello che è successo ha influenzato ampiamente la mia vita ma io non sono loro e posso andare avanti e realizzarmi senza dovermi sempre guardare indietro. Sono una persona come tutte le altre”.
A seguire la testimonianza di Rita, una mamma affidataria della rete di Tabgha.
L’evento si è concluso con un momento di festa: un torneo di biliardino a cui hanno partecipato i ragazzi delle comunità e un aperitivo insieme.
Per noi come sempre si è trattata di una bella occasione per intessere rapporti in altri territori, farci conoscere e avviare opportunità di collaborazione e nuovi progetti che speriamo possano avere continuità e futuro anche nelle Marche.