Misure alternative alla famiglia d’origine nel rapporto CRC
Nel rapporto di CRC sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono presenti alcuni dati sulle misure alternative alla famiglia d’origine nel rapporto CRC.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) è un network attualmente composto da 100 soggetti del Terzo Settore (tra cui Agevolando) che da oltre vent’anni si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ed è coordinato da Save the Children Italia. Il Gruppo CRC ha pubblicato la seconda edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2021”.
Le informazioni relative al numero delle persone di minore età che vivono fuori della propria famiglia di origine e che sono inserite in percorsi di affidamento familiare e in comunità di accoglienza, continuano ad essere non adeguati sia temporalmente (i dati disponibili si riferiscono al 2017), sia rispetto alle caratteristiche del percorso di accoglienza. Le dichiarazioni di adottabilità delle persone di minore età per l’adozione nazionale (2019) sono state 1237, di cui 193 da genitori ignoti (58 delle quali in Lombardia), rispetto alle 1199 del 2016. La Lombardia con il 19,9% e la Puglia 17,1% rispetto al totale nazionale sono le due regioni con il numero maggiore, seguite da Campania (8,5%), Lazio (8,6%), Sicilia (8,7%); all’opposto Umbria (0,2%) e Friuli-Venezia Giulia (0,3%).
Con riferimento all’adozione internazionale i minori per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia sono stati 1.205 nel 2019, mentre erano 1.874 nel 2016, quindi con un trend decisamente in calo.
Infine, rispetto alle persone di minore età con genitore detenuto la percentuale di colloqui con minori sul totale colloqui vede la Calabria con 35,9% e l’Umbria con il 30,2% con la percentuale più alta.