Una borsa di studio per Katia grazie al sostegno dell’associazione Asa
Una borsa di studio per sostenere gli studi universitari di Katia, una Care leaver cresciuta in una comunità educativa per minori in provincia di Bari, a Terlizzi.
Da alcuni anni è nata una proficua collaborazione tra Agevolando Taranto e associazione Asa (Associazione solidarietà adozioni) che opera su diverse sedi in Italia occupandosi di adozioni internazionali e progetti di sostegno a distanza ma anche sostegno a vicinanza per bambini e ragazzi del territorio.
Nel 2019 attraverso la realizzazione di un Calendario, Asa ha avviato una raccolta fondi a favore di Agevolando.
Marina Ortini, insieme a Alessandro Mancarella e Giada Rizzi, referenti della sede di Agevolando a Taranto, grazie alla collaborazione con la cooperativa Zorba di Terlizzi (in provincia di Bari) hanno deciso di destinare il ricavato della raccolta fondi al sogno di Katia: iscriversi all’Università per diventare un giorno educatrice.
Maria Virgillito è presidente nazionale dell’associazione Asa, vive a Catania, città che in questi giorni sta vivendo una situazione di vera emergenza, ma non ha rinunciato a rivolgere il suo pensiero e augurio a Katia: “Sin da giovanissima ho svolto attività di volontariato. Anche io, come tanti care leavers, a 18 anni ho dovuto affrontare una situazione molto dolorosa a causa della morte di mia madre. Non aver potuto contare su di lei ha molto influito sulle mie scelte. Per questo mi sento vicina a tanti ragazzi e ragazze e come associazione Asa non mancheremo di offrire il nostro supporto anche in futuro”.
Patrizia Salentino, assistente sociale, è stata il primo anello di congiunzione tra l’associazione Asa e Agevolando: “Abbiamo collaborato insieme alla campagna Donare Futuro. Io stessa, inoltre, sono genitore adottivo di due meravigliosi ragazzi. Il mio desiderio più profondo è quello di moltiplicare queste esperienze positive, ponendoci come adulti di riferimento che accompagnano i ragazzi e le ragazze nel percorso verso l’autonomia”. D’accordo con lei Loredana Chielli, psicologa e psicoterapeuta, punto di riferimento di Asa Taranto: “Da anni mi occupo di adozioni internazionali e credo che partire dalle proprie esperienze personali e professionali sia importante per costruire percorsi sempre più efficaci e rispondenti ai bisogni di questi giovani. Da soli non si può fare nulla, serve un lavoro di squadra”.
Ma perché proprio un calendario? Ce lo spiega Rosalba Mirci, progettista sociale di Asa, che collabora strettamente anche con le figure di Loredana Timpanaro, referente logistica dell’associazione e Rossella Fallico, ufficio stampa.
“Realizzare un calendario con le immagini realizzate per noi da alcuni fotografi, è stato un modo per offrire un’idea di infanzia legata all’adozione diversa. Spesso al tema dell’adozione si associano solo immagini tristi, noi volevamo raccontare una realtà molto più variegata. L’iniziativa si è inserita nel nostro programma di ‘Sostegno a vicinanza” e nell progetto ‘Adotta una storia’. Ci piace molto l’idea di sostenere Katia nel suo percorso di studi perché – proprio come per voi di Agevolando – per noi è importante promuovere interventi a lungo termine, non puramente assistenziali. Ci sono tante ‘Katia’ che potremmo aiutare in futuro e speriamo di poter continuare a farlo insieme”.
Nella giornata di sabato 30 ottobre è stata consegnata a Katia la borsa di studio in un momento di festa condiviso con diverse delle figure protagoniste di questo progetto.
Grande soddisfazione per il presidente di Agevolando Federico Zullo: “Per noi poter offrire ai ragazzi e alle ragazze cresciuti ‘fuori famiglia’ la possibilità di autodeterminarsi e scegliere come costruire il loro futuro è molto importante. Spesso a causa delle loro storie di vita difficili o per l’assenza di un sostegno, rinunciano ad iscriversi all’Università e a realizzare i loro sogni. Per questo poter contare sull’aiuto di realtà come Asa e realizzare progetti come questo per noi è così importante, perché ci aiuta offrire un sostegno concreto a ragazzi e ragazze meritevoli e con tanta voglia di riscatto che non possiamo e non vogliamo debbano più sentirsi soli”.