Firmato protocollo tra Agevolando e Ordine assistenti sociali
Minorenni: su quelli in uscita da comunità, Affido o case-famiglia firmato protocollo tra Associazione Agevolando e Assistenti sociali.
Per gestire l’affacciarsi di un minorenne all’età adulta e la sua uscita da situazioni di protezione servono professionisti con specifici percorsi formativi.
Albano, Garante infanzia, “nei fatti concreti si vede il senso del lavoro di tutti”
Roma, 23 febbraio 2018. Realizzare azioni in favore dei minorenni in uscita da percorsi residenziali di accoglienza in comunità, affido o casa-famiglia; pianificare momenti di confronto, analisi e studio per promuovere e favorire percorsi formativi per gli assistenti sociali che interloquiscono con i ragazzi e con le ragazze che si affacciano alla maggiore età: sono questi i principali obiettivi di un protocollo siglato tra la Associazione Agevolando e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali.
Il protocollo mira, tra l’altro, ad aumentare e migliorare gli strumenti per prevenire le criticità che possono evidenziarsi dall’assenza di un supporto sociale per quei minori di età che, una volta divenuti maggiorenni, si trovano a dover affrontare la conclusione del loro percorso residenziale in comunità o in affido familiare senza avere ancora tutte le necessarie risorse personali e sociali per raggiungere un sufficiente grado di autonomia dal punto di vista abitativo, lavorativo e relazionale.
“Il protocollo – spiegano Federico Zullo e Gianmario Gazzi, rispettivamente presidenti di Agevolando e del Consiglio nazionale degli assistenti sociali – consolida una collaborazione già avviata da tempo e ulteriormente rafforzata, a luglio scorso, in occasione della prima conferenza nazionale del “Care leavers network”, promossa dalla stessa Agevolando e dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Una collaborazione finalizzata a supportare i professionisti e i ragazzi a sviluppare progetti e interventi che aiutino i minorenni in questo loro percorso”.
“Quando gli impegni verbali si trasformano in fatti concreti si vede finalmente il senso del lavoro di tutti” ha commentato, da parte sua, la Garante infanzia, Filomena Albano.
“L’assistente sociale – concludono Zullo e Gazzi – è per ogni ragazzo fuori dalla famiglia d’origine una persona preziosa ed un riferimento certo. Ecco perché è importante che su un tema così delicato come l’affacciarsi di un minorenne alla età adulta con la sua contemporanea uscita da situazioni di protezione sia gestito da professionisti in grado di occuparsi dei ragazzi insieme ai ragazzi, creando una sinergia che sappia modulare sulla loro voce ed i loro legittimi desideri il progetto di vita per loro più opportuno e utile”.